Vorrei raccontarvi una storia speciale: la mia esperienza con lo Yoga!
Questa è una storia di condivisione, di trasformazione, e soprattutto di come una semplice pratica possa creare una profonda unione.
Tutto è iniziato nel 2015, quando mi sono iscritta a un corso Yoga. Ricordo ancora le prime lezioni: il mio corpo era rigido, teso, e aveva un bisogno disperato di allungarsi, distendersi e respirare profondamente. Non avevo mai realizzato quanto fosse importante connettersi con il proprio corpo e la propria mente.
Man mano che passavano i mesi, la mia passione per lo Yoga cresceva sempre di più. Frequentavo workshop nei fine settimana e ogni volta scoprivo qualcosa di nuovo e conoscevo persone meravigliose.
Nell’estate del 2017, decido di fare un passo ulteriore. Partecipo a un ritiro Yoga di 15 giorni immersa nella natura. È stata un’esperienza di full immersion, durante la quale ho seguito una formazione intensiva che includeva anche un diploma di insegnante Yoga. In realtà, l’ho fatto principalmente per me stessa, per approfondire la mia pratica e la mia comprensione dello Yoga. Non avevo intenzione di insegnare.
Quando, poi, i corsi sono ripresi a settembre, ho continuato la mia pratica nella piccola shala dove tutto era iniziato. Alcune amiche, vedendo il mio entusiasmo e i benefici che traevo dallo Yoga, mi hanno chiesto se potessi insegnare loro qualche pratica. Così ho iniziato a dare lezioni… Ben presto, mi sono resa conto che lo Yoga mi stava regalando molto di più del semplice benessere fisico.
Insegnare Yoga, infatti, mi ha permesso di vedere come, a poco a poco, le persone anche con le rigidità più forti si lasciavano andare alla pratica. C’era qualcosa di magico nel vedere i loro corpi rilassarsi e allungarsi, i loro volti distendersi e una nuova luce apparire nei loro occhi.
Ho continuato così ad arricchire la mia conoscenza partecipando a corsi di formazione durante i weekend, desiderosa di imparare sempre di più!
Risuona sempre nelle mie orecchie la frase di un grande insegnante yoga, T.K.V. Desikachar: “Chiunque può respirare. Dunque, chiunque può praticare Yoga.” Pensando proprio a questo, non ci sono limiti nella pratica. Ogni corpo ha le sue esigenze e caratteristiche, ma con i giusti aggiustamenti, tutti possono beneficiare dello Yoga.
È stato partendo da questa convinzione che abbiamo trasformato la sala riunioni Alfiana nella nostra shala Yoga, srotolando i tappetini circondati dalle pareti in muschio! In questi mesi, molti colleghi si sono uniti a noi: alcuni, incuriositi, hanno tentato poche lezioni, mentre altri, più temerari, hanno scoperto che la pratica dello Yoga gli sta offrendo qualcosa in più!
Uno dei momenti più belli è Shavasana, il rilassamento finale. Dopo aver praticato insieme, ci corichiamo sui tappetini, chiudiamo gli occhi e ci abbandoniamo completamente. In questa posizione, non si dorme, ma non si fa nemmeno nulla. È un momento di puro rilassamento, dove il corpo e la mente possono ricaricarsi. Osservare i volti dei miei colleghi dopo Shavasana è meraviglioso. Le tensioni sul viso scompaiono e si percepisce un senso di pace.
Yoga significa unione, ed è proprio questa unione che cerco di trasmettere durante ogni lezione. Unione tra corpo e mente, tra respiro e movimento, tra noi e il mondo che ci circonda. Sapere che la mia passione per lo Yoga sta influenzando positivamente gli Alfiani mi rende felice. Ascoltare i racconti divertenti che emergono dopo la pratica, condividere le nostre esperienze sulle posizioni riuscite o meno e anche concederci un po’ di sana ironia, tutto questo mi ricorda perché amo insegnare Yoga.
La pratica non è solo un modo per migliorare il nostro benessere fisico, ma anche un’occasione per unirci, tanto che a breve parteciperemo ad un festival di Yoga insieme! 😉
Grazie per condividere questo viaggio con me! Namastè
Elisa, con almeno due delle sue personalità: la Teatrale e la Yoga Teacher!